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HOUSING MILANO | 2005 Milano – Italia

Nel CONTESTO URBANISTICO all’area di via Cenni si avverte la mancanza di una scala intermedia di riferimento che possa risolvere la forte discontinuità dello spazio urbano così come dello spazio aperto. Sospeso fra una dimensione non ancora urbana ma non più rurale, lo spazio aperto disponibile nelle zone “anonime” delle nostre periferie è la risorsa fondamentale su cui riaprire un moderno progetto di spazio pubblico proprio delle periferie, inteso come spazio civile riconosciuto dalla comunità contemporanea, secondo parametri diversi da quelli delle centralità storiche cui inevitabilmente si rifà la storia delle città italiane. Se lo spazio costruito si riferisce alla città storica, lo spazio aperto non può che ricondurre all’identità di paesaggio della campagna, con la vegetazione tipica della pianura padana, in cui diviene importantissima la contiguità degli orti urbani spontanei: è infatti la nuova sensibilità del mondo contemporaneo verso l’ecosistema a poter fornire nuovi elementi per la definizione di una identità civile più consapevole e sostenibile. La densità edilizia richiesta dal bando, assimilabile a quella del contesto circostante, viene totalmente soddisfatta ed utilizzata per calibrare il rapporto fra pieno e vuoto. E’ la posizione stessa dei blocchi delle abitazioni a definire la vocazione dello spazio aperto su via Domokos come spazio pubblico principale e dello spazio semipubblico condominiale sulla via Gabetti. I corpi più alti  sono organizzati secondo una corte aperta ad L che chiude la prospettiva iniziata dagli edifici che si attestano sulla via Novara: in questo senso il progetto degli spazi aperti è contenuto dallo spazio semipubblico dei ballatoi, spazio di circolazione destinato a divenire una sorta di grande palco rivolto al teatro della vita sociale della comunità, allargata così anche al contesto urbanistico adiacente.

MODELLO ABITATIVO In relazione alla tipologia, viene reinterpretata la casa di ringhiera tenendo conto che il ballatoio e’ un forte dispositivo sociale e che ogni corpo scala distribuisce al piano una media di 4/ 6 appartamenti evidenziando perciò un rapporto di vicinato equilibrato con la privacy dei singoli. L‘introduzione di una zona filtro fra il ballatoio e l’alloggio diviene occasione per introdurre un elemento di flessibilità individuale: l’inquilino potrà decidere programmaticamente e anche temporalmente se aprirsi o chiudersi rispetto alla comunità cui appartiene.

SOSTENIBILITA’ grande attenzione è stata posta alla messa a punto del sistema energetico per rendere quasi completamente autosufficienti gli edifici residenziali in modo da rispondere alla classe energetica BCENED. Prima condizione per il conseguimento di tale certificazione è stato il corretto orientamento) rispetto all’asse eliotermico e le relative distribuzioni

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