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CROSSING CORVIALE | 2018 Venezia

Foto Alessandra Chemollo

Foto Laura Peretti

Pianta dell’allestimento

Modello Earthworks, 1:500
Foto Laura Peretti

Modello The Gate, 1:50
Foto Laura Peretti

Modello The Gate, 1:50
Foto Dario Coletti

Foto Franesco Galli
cortesy La Biennale di Venezia

Modello The Gate, 1:50
Foto Dario Coletti

Modello Earthworks, 1:500
Foto Dario Coletti

Modello The Square, 1:200
Foto Laura Peretti

Modello The Square, 1:200
Foto Laura Peretti

Modello The Square, 1:200
Foto Erik Ingvert

Modello The Square, 1:200
Foto Alfredo Chiariotti

Layering Landscape
Foto Laura Peretti

Layering Landscape
Foto Dario Coletti

Foto Laura Pisu

Foto Dario Coletti

Foto Laura Pisu

1_ L’ ATTRAVERSAMENTO
Dovuto alla sua grande dimensione, Corviale dispone di una enorme quantità di free-space potenziale.
La trasformazione dell’edificio è fatta a partire dalla caratteristica più intima dell’edificio, la struttura per setti che, diversamente dal suo funzionamento longitudinale, sono orientati in modo da permetterne l’attraversamento trasversale: Corviale da BARRIERA DIVIENE COSI’ FILTRO, una grande megastruttura urbana porosa come un acquedotto.

2_ EARTWORKS
Una nuova figura bilancia con una generosa estensione planimetrica il kilometro di cemento, unendo gli attraversamenti con i livelli del terreno e ricostituendo l’organicità del crinale e della topografia circostante.
L’attacco a terra dell’edificio diviene così un grande EARTHWORK, in cui la nuova strada sinuosa di accesso potenzia e libera uno spazio di paesaggio differenziato e continuo, davanti e dietro ai nuovi ingressi.

3 _ RICONQUISTARE IL PAESAGGIO
Una piazza alla scala del km restituisce un spazio collettivo e democratico agli abitanti, risolvendo con le sue piattaforme il salto di quota esistente al centro dell’edificio. L’ultima piattaforma della piazza arriva al suolo originario, l’agro romano. Passando sotto al nuovo Centro per la Biodiversità che chiude la piazza, attraverso un largo varco fra i setti, si riconquista finalmente il paesaggio. Qui una rampa pubblica riconnette la città e la campagna e da una lunga fonte scura a pavimento risorgono i colorati cavalli di Paladino.

Laura Peretti

 

L’ambizione di questo progetto è reale, dimostra capacità di immaginazione ed è un’impresa eroica per tutti i soggetti coinvolti. Agendo solo sul FREESPACE esistente tra gli edifici e sotto di essi, si propone un territorio del tutto nuovo. Circolazione e movimento si fanno quindi più permeabili, più conviviali, sicuri e godibili, “liberando il Gigante”, come dice Peretti.
Si manipola con cura la topografia, trasformando ciò che l’architetto descrive come “un edificio diga lungo un chilometro in un edificio filtro”. Il FREESPACE che ne risulta ha una scala intermedia tra l’eroica forma costruita e il mondo intimo degli appartamenti e dei residenti.
Sono 7000 gli abitanti di questa megastruttura concepita originariamente come un confine di protezione tra la città in crescita caotica e i terreni agricoli.
Per realizzare spazi democratici pubblici e stabilire un legame con la natura e il circostante agro romano si ricorre a strumenti fondamentali: terrapieni, sentieri, strade, rampe, biodiversità, luce naturale e biologia. Laura Peretti ha finora realizzato opere più piccole di estrema raffinatezza, ma si è anche costantemente dimostrata fedele all’idea secondo cui è la scala del territorio a determinare la trasformazione del luogo, come si evince dai suoi numerosi lavori.
Il frutto dell’esperienza e delle competenze accumulate è l’esemplare progetto Rigenerare Corviale.

Yvonne Farrell + Shelley McNamara

Crossing Corviale / 2018, Venezia

Sezione Internazionale di Architettura, Corderie
XVI Biennale di Venezia.
Curatrici Yvonne Farrell e Shelley McNamara.

Allestimento mostra

area: 30 mq

Stele The Crossing
Mimmo Paladino per Laura Peretti Architects

Layering Landscape
Dario Coletti per Laura Peretti Architects

Modello The gate (1:50)
Alvaro Negrello (Porto)

Modelli Earthworks / The Square (1:500 / 1:200)
arch. Alfredo Chiariotti
arch. Andrea Fornello

Collaboratori
arch. Erik Ingvert
arch. Giulia Novelli

Con il supporto di
ATER Roma
REGIONE LAZIO
Moscow PUBLIC ART FUND

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